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Il mio primo NaNoWriMo

Quale giorno migliore del capodanno celtico (Samhain) per iniziare la challenge più tosta di sempre?
Sto parlando del NaNoWriMo, una sfida di scrittura internazionale di cui avevo sentito parlare lo scorso anno su Instagram, ma solo a ottobre ho deciso che volevo saperne di più.
In sostanza, il NaNoWriMo è appunto una challenge contro… sé stessi!

Sì, perché in realtà ci si può iscrivere tutto l’anno e stabilire dei goals, dei traguardi personali, tutti basati su un tot di parole da scrivere al giorno/mese.
Ma la vera challenge inizia appunto il 1 novembre e dura per tutto il mese: 30 giorni a disposizione per scrivere la bellezza di 50.000 parole!

Sono tante, lo so, o magari poche per chi come me scrive mattoni che possono competere con il Rocci (chi di voi ha perso diottrie preziose sul mitologico dizionario di greco al liceo? Alzi la mano!).

Scrivere tutti i giorni? Sì può (e si deve)

Il sito principale e quello italiano contano una vasta community di scrittori, molto attivi anche su Facebook e Discord, ma in realtà… non si vince niente!
O meglio, si vince eccome: il 30 novembre si avrà un progetto, se non completo, di certo a buon punto.

Un goal di 1667 parole al giorno (tante bastano a vincere): se torno indietro con la mente a quando pubblicavo UnLimited su Wattpad, è quasi la metà di quello che riuscivo a raggiungere all’epoca.

Cosa è cambiato? Perché posso passare mesi interi senza scrivere nemmeno una parola?

Da quando ho pubblicato su Amazon ho iniziato a promuovermi sui social, come ogni bravo autore self dovrebbe fare. La mia rete di contatti e amicizie si è allargata moltissimo, è nato il progetto del Condominio Self e, parallelamente, ho iniziato a lavorare di nuovo come articolista e digital strategist.

Con il lockdown di inizio anno, poi, mi sono data da sola la mazzata finale…

E quindi ho pensato che iscrivermi e provarci potesse essere un buon incentivo a scrivere almeno la metà del “progetto Yakuza” che mi frulla in testa dall’anno scorso. Prima lo finisco, prima torno a lavorare su UnLimited 3 (tranquille, amiche del Team Axel, non vi lascerò a bocca asciutta!).

Il progetto yakuza?

L’ho definito così, ma in realtà gli ho già dato un titolo e nella mia testa ha anche una copertina: lo svelerò quando sarà finito il NaNoWriMo, anche perché conto di pubblicarlo in tempi relativamente rapidi. Diciamo che gennaio 2021 sarebbe un buon mese, ma meglio se mi mantengo più larga che non si sa mai!

Questo è il pitch, la struttura a grandi linee della storia. Si tratta anche questa volta di un mafia romance che però verterà appunto sulla Yakuza giapponese a Los Angeles, ma di questo romanzo vi parlerò meglio nel prossimo post.

Pitch del romanzo in scrittura

Parola d’ordine: pianificare!

Blocchiquadernipennecellularetablet e naturalmente il mio Surface, quello che ormai chiamo “il mio ufficio portatile“.

Sembra tanta roba inutile e forse in un certo senso basterebbe solo un file di testo, ma le idee arrivano quando meno me lo aspetto e spesso le dimentico.
Sapendo questa cosa è bene che io strutturi le sessioni di scrittura con anticipo, in modo da sfruttare ogni minuto libero senza trascurare il resto dei miei impegni e soprattutto senza perdere il piacere di scrivere (suddividere la scrittura in più “tappe” giornaliere per me è la soluzione ideale in tal senso).

Tutto ciò che è cartaceo, mi serve per appuntare idee o ispirazioni al volo, soprattutto quando non dispongo di una connessione nei paraggi.

Il file di testo base è un semplice Google Doc che ho caricato nel Drive, in modo da potervi accedere da portatile, da tablet e anche da cellulare… molto spesso, scrivo all’alba prima che gli uomini di casa si sveglino e sono le ore migliori della giornata quanto a concentrazione. 
Poter buttare giù un paio di parole qua e là direttamente da cellulare è la soluzione ideale quando sono in giro, in fila alle Poste, o in coda per strada.

Sul tablet ho anche Novelist, la mia app di scrittura preferita, dove a fine giornata carico quanto scritto e posso suddividerlo in un secondo momento in capitoli, in modo da avere una bozza di impostazione del cartaceo.
È gratuita e completa di tutto il possibile per aiutarvi a sviluppare il vostro progetto, e anche a essa dedicherò un post intero in futuro.

La cosa importante per il NaNoWriMo è scrivere, scrivere, scrivere… Senza badare alla forma, alla revisione, al cervello che ti interrompe per dirti “ehm, non è meglio se qui inserisci questo, tagli di qua e sistemi di là?”… no, caro cervello!
Non è questo il momento di bloccarsi (perché le eccessive revisioni fatte il giorno dopo sì, mi bloccano), altrimenti il traguardo delle 50000 parole si allontana e, assieme a esso, quello più importante della pubblicazione.

Pronti a scrivere come un treno in corsa? Il NaNoWriMo 2020 è iniziato!


Maria Antonietta Capasso

Maria Antonietta Capasso

Sociologa, scrittrice e illustratrice freelance, studente di Lettere.
Racconto storie, in parole e immagini: amo esplorare tematiche criminali, sociali e d’attualità, mescolandole a storie d’amore intense e passionali.

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